SANTUARI DELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA pagina in costruzione e grazie a Pro Loco Platania e CALABRIA IN FOTO


 

Bagnara Calabra :Santuario Maria Santissima del Carmelo
Fanno da cornice alla cittadina gli aspri contrafforti rocciosi che scendono precipitosamente a mare, restringendo la costa e gli antichi terrazzamenti coltivati a vite, delimitati dai muretti in pietra che gli uomini del passato hanno sapientemente costruito. Importante roccaforte dei Normanni, grazie ai quali sorsero monasteri ed abbazie che diedero particolare lustro alla città, Bagnara vanta una radicata tradizione mariana, come attestano le numerose Chiese e le feste dedicate alla Vergine.
Il Santuario di Maria SS. del Carmelo, su una piazzetta che offre un magnifico panorama, venne ricostruito dopo il terremoto del 1783 e richiama quella che fu la più antica chiesa di Bagnara. Le origini del Santuario di Santa Maria e dei 12 Apostoli risalgono a quella che fu un'importante abbazia normanna, edificata dal conte Ruggero nel 1802. Intorno all'abbazia si sviluppò Bagnara. L'abbazia venne distrutta dal terremoto del 1783 e sul finire dell'800 venne costruito l'attuale Santuario, nel quale è custodita la pala d'altare raffigurante la Vergine ed i 12 apostoli (proveniente dall'antica abbazia normanna). Nella piccola baia del rione Marinella i pescatori, il 25 settembre, portano in processione sul mare la Madonna di Portosalvo, loro protettrice.

Bianco ; Santuario Maria Santissima di Pugliano
Secondo la tradizione l'immagine di Maria SS. di Pugliano giunse dalla Puglia durante l'invasione turca. Il Santuario ha origini antichissime: nell'anno 1000 alcuni allevatori di cavalli, dalla Puglia vennero a Bianco, dove c'era il culto del cavallo, e si portarono un'effigie sacra che veniva chiamata Madonna di Pugliano, in ricordo della terra natia.
Dell'effigie originale, lasciata in custodia ai Monaci basiliani che avevano una loro laura, non c'è più traccia. Il quadro più antico è su tela e risale al XVI-XVII secolo. Venerato fino al 1855, fu poi semidistrutto da un incendio provocato dalle candele che venivano accese accanto al quadro in segno di devozione.
Dal 1855 in poi si venerò un bellissimo dipinto di Giuseppe Cavaleri di Grotteria, trafugato nel 1974.
Oggi si venera un'effigie raffigurante la Madonna seduta, col Bambino sulle ginocchia, opera del Prof. Alberto Bonfà. Il Santuario, in stile barocco-rococò, risale al 1600.
L'interno, a navata unica, è decorato con stucchi policromi e pannelli. L'edificio, per il notevole interesse storico-artistico, è stato dichiarato Monumento Nazionale nel 1984.
I festeggiamenti in onore della Vergine di Pugliano, che si svolgono nei giorni del 13, 14 e 15 agosto. La festa è molto caratteristica: di sera, la sacra tela viene portata in processione sul mare, nel duomo e nel santuario e, durante l’ultima notte, gli abitanti di Bianco celebrano la Madonna con spettacolari fuochi d’artificio.

Bivongi :Santuario Mamma Nostra
Nel 1710 P. Giuseppe Cretari venne a predicare le missioni parrocchiali e portò l'immagine della Vergine col Bambin Gesù, indicando con la mano colui che è il centro della fede cristiana. Si narra che al termine della missione la tela raffigurante Maria SS. Mamma Nostra volle rimanere a Bivongi.
Nonostante le autorità del tempo vollero ritirare il quadro dal culto, il popolo si fece costruire, verso la fine del ‘700 la statua, mantenendo lo stesso titolo.
Il Santuario di Bivongi è detto infatti, di “Mamma Nostra”, per la grande tenerezza con cui i fedeli locali venerano la Madre Divina. Qui, da trecento anni, si venera una splendida tela che ritrae la Vergine. L’edificio sacro è stato proclamato Santuario solo in anni recenti, più precisamente il 27 dicembre 1985 dall’Arcivescovo A. Cantisani. Nel Santuario si possono mirare alcuni arredi sacri e una statua in legno dell’Immacolata.

Bombile :Santuario Madonna della Grotta
Il Santuario è incastonato in una impervia parete rocciosa ed era raggiungibile solo mediante una scalinata scavata nella pietra, che i devoti percorrevano in ginocchio. Nel 2004 un improvviso crollo ha reso impraticabile l'unica via d'accesso al suggestivo luogo di culto e da allora si sono succeduti innumerevoli solleciti per un repentino restauro della Chiesa ipogea. All'interno della Chiesa è collocata una statua in marmo di Carrara della Madonna che regge il Bambino, attribuita al Gagini e risalente a metà del XVI secolo. La statua è posta su di uno splendido altare del XVI secolo. Numerose sono le storie e le leggende relative a questo luogo, alcuni storici raccontano che in origine la piccola chiesetta fosse la cella di un eremita, a poco a poco trasformata in una chiesa a croce latina, ma la venerazione popolare è legata alla leggenda di un mercante che, travolto da una tempesta, implorava salvezza alla Regina del Mare e Le prometteva una candida statua, in segno di eterna gratitudine. Il mercante e il suo equipaggio si salvarono e subito fu incaricato un artista di confezionare la statua. Colpito da una malattia incurabile, l'artista si rammaricava di non riuscire a completare l'opera secondo i tempi concordati, ma quando cercò di spiegare l'accaduto al mercante, la Statua era miracolosamente finita e di una bellezza impareggiabile. La statua fu caricata su piccolo vascello e portata dai venti sul lido di Ardore e da lì lasciata in balia di un carro di buoi. I giovenchi s'inerpicarono tra le rocce e depositarono la staua nella Grotta dove si trova attualmente. La leggenda racconta anche che l'acqua scaturì da quelle rocce arse dal sole e da allora è luogo di assidui pellegrinaggi.

Bova :Santuario Madonna del Mare
Il Santuario della Madonna del Mare si erge sul Promontorio di Capo Crisafi, accanto alla Statua bronzea della Vergine del Mare. La festa si celebra la prima domenica di agosto: in quel giorno numerosi fedeli si apprestano a portare in processione sul mare la tela, custodita all’interno del Santuario stesso, della Vergine

Santuario Theotokos

Bruzzano Zeffirio

Santuario Madonna della Catena
Dell'origine di questo Santuario non si hanno notizie storiche certe. La tradizione racconta che alcuni marinai di Bruzzano, insieme con altri di Ferruzzano, trovarono - sulla spiaggia del Promontorio Capo Bruzzano - una cassa con dentro una bellissima statua in alabastro raffigurante la Madonna -a figura intera e a tutto tondo- con in braccio il Bambino, e un moretto incatenato ai suoi piedi: da qui il titolo di Madonna della Catena. Aggiogate due coppie di buoi selvatici ad un carro, vi caricarono la statua che, seguita dalla popolazione in preghiera, fu avviata verso il paese.
Al confine tra Bruzzano e Ferruzzano, i buoi si fermarono e non vollero proseguire oltre. Si dedusse perciò che la Madonna voleva che il suo tempio sorgesse al confine tra i due paesi e si costruì la chiesetta. I Bruzzaniti, però, non contenti della chiesetta e della bella statua, ne fecero una copia da esporre nella loro Chiesa Arcipretale.
Da allora, ogni anno, alla prima domenica di settembre, festeggiano la Madonna della Catena. Il venerdì precedente la festa, la statua riproducente l'originale, viene portata in processione sino al Santuario a trovare la statua autentica e per tre giorni i fedeli vi si recano a pregare e a lodare la Vergine. Alla domenica, sull'imbrunire, tra canti e preghiere la copia viene riportata nella Chiesa Arcipretale.
Nel 1583 l'esercizio del culto fu trasferito nella chiesa rurale detta S. Maria del Piltro, che nel 1753 venne riedificata in paese col nome di S. Maria della Catena. Il terremoto del 1783 le distrusse entrambe e il culto dovette continuare in una baracca costruita dai fedeli. Qualche tempo dopo la chiesa fu riedificata dal marchese Fuscaldo. A qualche Km dal paese sorge la chiesetta di S. Maria della Catena.

Cardeto

Santuario Madonna di Mallamace
Il Santuario della Madonna di Mallamace e l’annesso conventino sorgono sul versante destro del torrente S. Agata, edificati sulle rovine di una piccola chiesa basiliana e risalenti al 1400. Nel corso dei secoli hanno subito lesioni e parziali distruzioni, ma sono stati sempre ricostruiti.
Il Santuario accoglie una comunità di suore appartenenti alle Figlie della Carità, dette di Maria Bambina, arrivate nel 1972, che curano il Santuario e svolgono azione pastorale fra la gente, soprattutto delle campagne.
Il santuario conserva al suo interno una splendida Statua della Vergine in marmo bianco. Essa è posta su un altare di notevole interesse artistico.

Delianuova

Santuario Maria Santissima Annunziata

Gallico Superiore

Santuario Maria Santissima delle Grazie
Il Santuario di Maria SS. della Grazia fondato nel 1960, contiene una miracolosa immagine della Vergine Maria col Bambino venerata dal popolo di Gallico e della valle del torrente omonimo.
Vi è sepolto P. Aurelio Cannizzaro che fu per 20 anni rettore del Santuario.
Di fronte alla sua tomba c’è l’immagine del Beato Guido M. Conforti con una sua reliquia. C’è anche la Cappella della Pace

Gerace

Santuario Santa Maria delle Grazie
Le origini del Santuario risalgono al 13 dicembre 1649, quando fu costruito un tempietto dedicato alla Madonna delle Grazie e sono legate ad un giovane, Domenico Teotino, appartenente ad una devota famiglia del luogo. Indossato un ruvido saio da frate, il giovane eremita si chiuse in una cella della chiesa rurale di S. Pietro e preparò i suoi concittadini al culto della Madonna delle Grazie.
Una notte del 1649 vide una luce provenire da un roveto e recatosi sul posto trovò, appesa al muro di una casa diroccata, un'immagine dipinta della Madonna col Bambino. Preso dal terrore, cadde a terra tremante ma una voce arcana lo rassicurò dicendogli : "Io sono Maria delle Grazie; qui voglio edificato il mio tempio, ed essere venerata: recati dal curato e porta la mia parola". Al mattino il giovane si recò dal curato per riferire l'accaduto, ma non fu creduto. Ritiratosi nella sua cella ebbe una nuova apparizione: la Vergine gli ordinava di ritornare dal curato e dirgli di cominciare a costruire il tempio perché Lei l'avrebbe terminato e come segno della veridicità dell'apparizione lo avrebbe fatto diventare muto per tre giorni. Il curato che continuava a non credere divenne muto ma, riacquistata la parola, chiamò il giovane eremita e insieme si recarono sul luogo dell'apparizione.
Nel 1829 in seguito ad un grave movimento franoso. Miracolosamente, risparmiò l'effigie della Madonna col Bambino circondata da angeli, opera dello scultore romano Bernardo Valentini (1760).
Nel 1904 fu inaugurato il nuovo Santuario


Santuario Nostra Signora di Prestarona
Le notizie storiche sul Santuario di Nostra Signora di Prestarona sono riportate in una pergamena del 1507 conservata nell'Archivio Capitolare di Gerace. Nel documento risulta che i Monaci Basiliani di S. Filippo d'Argirò, già prima dell'anno 1000, possedevano la chiesa di Nostra Signora di Prestarono, sita nella omonima vallata. Il nome deriva dal greco Prestaronas che vuol dire colomba, colombaia: infatti il Bambino regge in mano una colomba simbolo della pace.
Il Santuario moderno si è sviluppato intorno alle costruzioni bizantine che, nel corso dei secoli, hanno subito vari rimaneggiamenti. Alla chiesetta è annesso un conventino nel quale ha abitato per secoli, dopo la partenza dei Basiliani, un eremita. Originariamente nella chiesetta si venerava un'icona poi scomparsa, al suo posto venne collocato sull'Altare Maggiore il grande quadro raffigurante la Vergine con S. Filippo e S. Jejunio, che adornava la volta del soffitto. Nel 1859 Caterina Frascà donò al Santuario la bella statua lignea opera dello scultore Rocco Larussa di Villa S. Giovanni. La devozione dei Geracesi per questa Madonna è grandissima.
Nella Cappella dell'Itria, che si apre nel soccorpo della Cattedrale è ospitata la statua raffigurante la tipica Madonna con Bambino che gioca con una colomba, cioè la Madonna di Prestarona, risalente al 1300, opera della scuola pisana di Tino da Camaino. Nel corso delle varie vicende, la Madonna ha cambiato sede ed è stata sistemata, fra l'altro, sulla via campestre che porta a Prestarona, ma nel 1976 è ritornata nella Cappella dell'Itria e, in mezzo ai campi è rimasta una copia della statua autentica.

Porto Salvo

Santuario Madonna di Porto Salvo Melito

Molochio

Santuario Madonna di Lourdes
Primo Santuario Lourdiano in Italia, il Santuario della Madonna di Lourdes di Molochio è stato costruito alla fine del 19° secolo, per volere del francescano Padre Francesco Maria Zagari. Questi aveva ricevuto in dono, a Parigi, dalla terziaria francescana Maria Probech Schlestard, la bellissima statua lignea della Vergine di Lourdes - oggi conservata nell’edificio sacro. Il Santuario, unico Lourdiano in Calabria, ha aperto le sue porte al culto nel 1901; la statua della Vergine è stata incoronata da tre vescovi nel 1958 e benedetta da Papa Pio XII. La festa della Madonna di Lourdes si celebra il 2 agosto.

Motta San Giovanni

Santuario Maria Santissima del Leandro
Antico luogo di culto di origine bizantina, era già in piena efficienza a partire dalla seconda metà del Seicento. In quel secolo, la chiesa era retta dalla Confraternita laicale della Madonna del Leandro. All’interno dell’edificio sacro si venerava una bellissima statua in marmo raffigurante la Madonna col Bambino. Leggendo le annotazioni dell’Arcivescovo Annibale d’Afflitto, stilate intorno al 1595, scopriamo che in quell’epoca la chiesa si presentava ricca e ben tenuta - piena di suppellettili, paramenti sacri, arredi e di offerte in argento e oro – oltre che frequentatissima. Ai lati della statua della Madonna erano poste tre tele – oggi introvabili – raffiguranti rispettivamente S. Pietro, S. Paolo e l’Assunta stessa. Nell’atrio della chiesa sorgevano tre cellette per i sacerdoti. Nei secoli successivi, la chiesa fu lasciata in stato di abbandono: nel 1750 ne fu ordinata, perciò, la ricostruzione. La chiesa è stata restaurata, recentemente, anche una terza volta nel 1998. Si presenta ad una sola navata; entrandovi, sulla destra, si scorge un’antica acquasantiera in marmo del 1667. Sull’altare maggiore è posta la statua della Madonna col Bambino, alta m 1,90, scolpita in tutto tondo su marmo bianco a fiorami e conservata in ottime condizioni. Sopra la Statua, sul timpano è posta una una croce greca. Ai lati dell’altare, due tronchi di colonna in gesso, colorati in nero, con i caratteristici ricami a rombi e crocette della tradizione bizantina. Annessa alla chiesa c’è un piccola sacrestia. La piccola piazza del sagrato è circondata da resti del vecchio muro e, poco distante, i resti di una fontanella. La chiesa ancora oggi, come un tempo, è meta di pellegrinaggi in occasione dei festeggiamenti del 15 agosto.

Oppido Mamertina

Santuario Maria Santissima Annunziata

Palmi

Santuario Madonna del Carmine
Circondata dal mare della Costa Viola, dagli ulivi che avviano alla Piana di Gioia Tauro e dal massiccio roccioso del S. Elia, Palmi trae le sue origini dalla città magno-greca di Taureana, distrutta intorno al X sec. Nel Santuario della Madonna del Carmine è custodita la statua lignea della Madonna (XVII sec.), festeggiata in processione il 16 novembre, a ricordare la protezione della città nel terremoto del 1894, quando gli occhi della Madonna si mossero e lacrimarono.

Santuario Madonna della Neve
Eretto sulle vestigia di un antico monastero brasiliano - successivamente oratorio bizantino - il Santuario della Madonna della Neve è stato edificato in tempi recenti (1958). Meta di numerosi pellegrini, esso svetta su uno dei punti più panoramici della Calabria.

Santuario Maria Santissima del Carmelo

Pazzano

Santuario Santa Maria della Stella
Nell’VIII secolo il Santuario della Madonna della Stella era Eremo e meta di monaci decisi a vivere la più severa ascesi anacoretica. Il primo documento che ci parla dell’Eremo è il Codice Greco 598 di Parigi, copiato a Stilo nel 1049. Nel 1096 l’eremo fu trasformato in Monastero. Alla suggestiva grotta, nella quale è conservata la statua in marmo bianco raffigurante la Madonna della Stella (1592), si accede scendendo una lunga scalinata scavata nella pietra. La tradizione narra che, proprio nel 1562, un vascello che si dirigeva verso Crotone, giunto in direzione della grotta della Madonna della Stella si immobilizzò. Dall'alto della rupe alcuni pastori videro, durante la notte, uscire dal Vascello una striscia di luce che allungava il suo raggio per miglia, fino a raggiungere e ad illuminare la lontana Grotta del Monte. Il mattino successivo, i pastori - nel tentativo di dare una risposta all’accaduto - scesero nel battello e scoprirono che esso trasportava una splendida statua in marmo della Madonna diretta verso un’altra località. I marinai e i pastori, interrogandosi sull’accaduto, capirono allora che la Vergine aveva scelto quel luogo per fermarsi: condussero quindi il sacro simulacro nella grotta e, solo in quel momento, la nave riuscì a riprendere la navigazione. La festa si celebra il 15 agosto.

Villa San Giovanni

Santuario Maria Santissima delle Grazie Pezzo
Villa S. Giovanni è il principale punto di imbarco per la Sicilia ed a ciò deve la sua importanza come centro marittimo e commerciale. Fondata dagli abitanti di Fiumara dopo il terremoto del 1783, nell'800 fu un importante centro economico, grazie alla fiorente industria della seta.
In località Ferrito vi è il Santuario della Madonna delle Grazie o Madonna del Pezzolo, riedificato in luogo della originaria chiesa del XVIII sec., distrutta dal terremoto.

Pietrapennata

Santuario Madonna della Lica
Dai massi rocciosi che Lear definì la "roccia alata" di Punta Gallo, sopra le alture di Pietrapennata, attraverso il lecceto della Forestòla si scende alla vallata di Alìca, dove ancora si notano i resti di una antica Abbazia Basiliana che era sotto il titolo di S.Maria della Lica o di Alìca.
Il nome Alica deriva probabilmente dal nome che aveva quella contrada e per l'esistenza nella zona di un tempio dedicato ad Apollo Licio, che i Basiliani trasformarono in Abazia intitolandola a S. Maria che fu detta di A-Lica,
Nell'antica Abbazia Basiliana vi era una Statua pregiatissima e di finissimo marmo. E' opportuno precisare che se la sua fattura è da attribuirsi, come alcuni sostengono, ad Antonello Gagini di Messina, essa è anteriore al 1536 che è l'anno in cui morì l'artista.
Detta statua oggi si trova, dal 1887, dentro la Chiesa Parrocchiale dello Spirito Santo in Pietrapennata.
La Madonna di Alica festeggiata ogni anno da tempi immemorabili l'8 maggio.
Fino ai primi del 1800 ad Alica si teneva una Fiera di bestiame e si svolgeva la festa in onore della Madonna il giorno 8 maggio di ogni anno.

San Luca

Santuario Madonna della Montagna di Polsi
Il Santuario della Madonna della Montagna sorge a 865 metri di altezza, nel cuore dell’Aspromonte. Esso è anche comunemente denominato “Santuario della Madre del Divin Pastore”. L’antico edificio fu eretto, nel corso del III secolo, dai Messinesi che, durante l’imperversare delle persecuzioni contro i Cristiani, lasciarono la loro terra per giungere in esilio nelle sperdute valli dell’Aspromonte. Fu qui che essi eressero la prima Chiesa, coronandone la facciata con una splendida Croce greca in ferro. Nel 1313 venne promulgato l’Editto di Costantino e concessa libertà di culto: gli esuli poterono così ritornare nella loro terra d’origine e abbandonare la sede di Polsi. A questo punto, la storia e la leggenda circa le origini del Santuario si mescolano: si dice, infatti, che nel 1144 un pastore si sia spinto all’interno delle vallate aspromontane, alla ricerca di un giovenco che si era disperso; la ricerca dell’animale lo portò a individuare la Croce di Ferro greca e l’antica sede cristiana; nell’istante in cui il pastore giunse nel luogo sacro, gli apparve l’immagine della Vergine Madre: ella si rivolse all’uomo indicandogli il punto dove desiderava fosse eretta la Chiesa. L’attuale impianto del Santuario risale alla prima metà dell’ VIII secolo. Complessivamente, tuttavia, lo stile può definirsi barocco. La festa della Madonna di Polsi si celebra nei primi giorni di settembre: il celebre scrittore calabrese, Corrado Alvaro, ne lascia una interessante descrizione nella monografia "Calabria" (Firenze, 1931).

 

Reggio Calabria : Santuario Maria Santissima della Consolazione
Il Santuario di Santa Maria Madre della Consolazione è una delle più importanti chiese di Reggio Calabria. Conosciuto anche come Basilica dell’Eremo, esso è posto in una splendida posizione nell’omonimo quartiere della zona più alta della città. La sua origine risale al 1532: in quell’epoca esso venne edificato ad opera dei Cappuccini. Quando, nel 1577, la città venne liberata dalla peste, si additò alla Vergine l’origine di tale miracolo e la stessa divenne Patrona Principale di Reggio. Da allora, il popolo Reggino si rivolge alla Madonna in ogni momento di difficoltà e calamità. L’impianto sacro - oggi in vesti moderne, perché distrutto dal terremoto del 1907 e riedificato negli Anni Sessanta - custodisce la tela della Madonna della Consolazione, forse opera di S. Giordano (1547). La festa della Madonna della Consolazione si celebra il secondo sabato di settembre, con grande partecipazione popolare.

San Lorenzo :Santuario Madonna della Cappella
Il piccolo centro di San Lorenzo è situato tra le fiumare di Melito e dell'Amendolea, le sue origini sono dovute all'insediamento di monaci basiliani. A Chorio di San Lorenzo nacque il Beato Padre Catanoso. In località S. Pantaleone, sui resti di un antico monastero basiliano, nel 1807 è stata costruita la piccola chiesa della Madonna della Cappella oggi Santuario.
Il Santuario della Madonna della Cappella custodisce l'icona bizantina della omonima Madonna, che l'ultima domenica di luglio viene portata in processione nella chiesa di Santa Maria di Nives di S. Lorenzo. Il 12 agosto si svolge la processione con la quale l'icona ritorna nel Santuario, dove i festeggiamenti continuano sino a ferragosto, quando si concludono con un processione per le frazioni di San Lorenzo ed i festeggiamenti civili.


Seminara :Santuario Madonna dei Poveri


L'iniziale struttura venne distrutta dal terremoto del 1908; successivamente venne ricostruita ed oggi ospita una delle tre statue presenti in Italia (le altre due sono a Tindari e ad Oropa). La statua, la più antica statua lignea della Calabria, è in legno di cedro, dipinta interamente di nero e rivestita da uno strato di oro zecchino con un insieme di elementi architettonici che richiamano l'arte arabo-bizantina. Si è ipotizzato che la statua sia stata trasportata dai monaci basiliani in fuga dall'Oriente. Secondo la tradizione, quando la Statua venne trovata tra le rovine della Chiesa di S. Fantino a Taureana, nessuno riuscì a sollevarla, se non un gruppo formato dai più poveri. Da allora viene acclamata come Madonna dei Poveri. Alla Madonna dei Poveri vengono attribuiti numerosi miracoli e ogni anno, in occasione della festa (13 -14-15 agosto) a Seminara convergono i fedeli provenienti da tutto il meridione d'Italia.

Sinopoli :Santuario Santa Maria di tutte le Grazie
Il Santuario di S. Maria delle Grazie sorge a Sinopoli Superiore. Esso custodisce la reliquia del capello della Madonna, donato – secondo la tradizione – al paese dal Conte Ruggero. Nel Santuario è conservata la tela, di fattura orientale, raffigurante la Madonna delle Grazie e risalente al 1136. L’8 settembre di ogni anno questo quadro viene portato in processione; la festa della Madonna delle Grazie è molto suggestiva poiché durante essa si svolge la “Dera”, una folcloristica fiaccolata con rami d’ulivo.


Staiti :Santuario Maria Santissima dei Tridetti
Il Santuario di Santa Maria dei Tridetti risale al periodo normanno – 11° e 12 secolo. Esso sorge in una posizione suggestiva ed ha un’architettura atipica rispetto agli altri santuari esistenti in Calabria. Più specificatamente, si tratta di una basilica a tre navate divisa da pilastri. Presenta tre absidi semicircolari e, nella cuspide della facciata, un campanile a vela. Oasi religiosa per numerosi eremiti, il Santuario testimonia il controverso passato di questa terra.

Tresilico: Santuario Nostra Signora Regina delle Grazie
La Chiesa Parrocchiale di Tresilico (S. Caterina V.M. e S. Leone Magno) è stata elevata a Santuario Mariano, in onore della Vergine Santissima delle Grazie, (a fianco raffigurata in una immagine durante il restauro) nel 1958, proclamata dal Vescovo di allora S.E. Mons. Raspini, il 2 luglio dopo aver officiato il Pontificale. Nell'occasione furono letti la Bolla Vescovile ed il Decreto della Sacra Penitenzeria Apostolica. Il giorno prima, lo stesso Vescovo consacrò il nuovo altare di marmo, la cui parte inferiore risultava opera del XVI secolo e la rimanente era, invece, dovuta all'architetto Santelia (eseguì l'opera il tresilicese Fortunato Schimizzi). Le relative celebrazioni però ebbero inizio già dal 22 di giugno e proseguirono il 29 dello stesso mese col solenne ingresso in chiesa del simulacro della Madonna. La statua, ch'era stata collocata provvisoriamente in casa di Francesco Carbone, venne riaccompagnata nel consacrando santuario da una gran folla osannante e con una imponente fiaccolata. Grande merito per ciò viene doverosamente attribuito al Parroco del tempo D. Raffaele Petullà, ch'ebbe sempre a cuore - come del resto tutti i Parroci di Tresilico - la locale tradizione mariana e la rinascita del piccolo Tresilico. Da tale data si susseguono nel Santuario tresilicese, soprattutto nei giorni di festa in onore della Madonna delle Grazie 1 e 2 Luglio di ogni anno, gli arrivi di numerosi pellegrini organizzati, talvolta addirittura a piedi, nell'ambito della Diocesi ed anche al di fuori di essa.
 

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