Italo è un eroe eponimo dell'Italia,
che avrebbe regnato sul popolo italico degli Enotri o
dei Siculi (quest’ultimo
popolo attribuitogli da Tucidide).
Le sue vicissitudini possono essere fatte risalire alla tarda età
del bronzo.Il popolo
degli Enotri. Gli Enotri furono un'antica
popolazione italica stanziata, attorno all'XI
secolo a.C., in un territorio di notevoli dimensioni
comprendente l'attuale Puglia,
la Basilicata e
la parte centro-settentrionale della Calabria.
In mancanza di fonti dirette, le vicende storiche degli Enotri,
come di altri popoli preromani, può essere ricostruita
unicamente sulla base delle notizie fornite da autori posteriori
romani e greci, dei dati della toponomastica e
dell'archeologia.
Secondo una visione invasionista, gli Enotri sarebbero giunti in
Italia alle soglie dell'Età
del ferro (XI
secolo a.C.) insieme ad altre popolazioni dette protolatini (Siculi, Falisci, Latini).
Secondo una visione continuista,
gli Enotri rappresenterebbero il ramo meridionale di uno strato
etno-linguistico molto antico e diverso da quello protolatino,
che avrebbe occupato l'area tirrenica dalla Liguria alla Sicilia (strato ligure-sicano).
Gli antichi storici Greci li dicevano provenire, all'inizio
dell'Età
del Ferro (XI secolo a.C.), dalla Grecia insieme ad altri
popoli dello stesso gruppo etnico attraverso
il Canale
d'Otranto. Il grande studioso italiano Giacomo
Devoto ne ipotizzò un'origine Balcanica proto-Illirica
In ogni caso, stando ad Antonino
Liberale (autore greco del II
secolo d.C.), il loro arrivo provocò la fuga degli Elimi in Sicilia.
RIVIERA DEI TRAMONTI BLOG. Dal golfo Scilletico al Lametico: l’Italia è nata al
centro della Calabria tra Lamezia e Catanzaro
di Giampiero Scarpino
«Antioco, nel suo Libro dell’Italia scrive che questa era chiamata Italia, e
che quest’è quella, ch’è descritta da lui, la quale anticamente s’addimandava
Enotria di più, che nei tempi passati, quelli soli si chiamavano Enotri, e
Italiani, ch’erano dentro dell’istmo [di Catanzaro], …il qual’istmo è largo
centosessanta stadi tra i due golfi, cioè l’Ipponiate (da Antioco chiamato
Napitino) e il Scilletico» [Prima parte della Geografia di Strabone] .
ITALIA per Wikipedia deriva dal vocabolo Italòi (itali),
termine con il quale i greci designavano una tribù che abitava l’estrema punta
della Penisola italica, nei pressi dell’odierna Catanzaro. Giovanni
Pascoli nel parlare del popolo dell’antica terra che si chiamò poi
Italia, recita : “ narravano
d’esser giunti alle lor sedi seguendo un toro animale sacro da quei grandi monti
per tutto paese, attraversando altri monti, guadando fiumare, sotto un cielo
azzurro, sotto un sole ardente. Il bove condottiere mugliò, fermandosi davanti
un fiume inguadabile. Dall’altra sponda, in lontananza, una montagna fumava. Il
popolo si fermò anch’esso, si estese lungo la spiaggia (quel fiume era il mare),
si propagò, fondò città, e infine vanì. Non se ne ricordò se non il nome, che
era quello del toro che li aveva guidati….. In lor lingua si chiamava ITAΛΟΣ:
Italo. Onde quel lembo di terra estrema sul mare, circa due millenni e mezzo fa,
già si indicava col nome sacro d’Italia». (Accademia della Crusca Pascoli Italia!
Zanichelli, Bologna, 1911, p. 7)
Secondo FOCUS.IT il nome deriva dal vocabolo Italói, termine con il quale i
greci designavano i Vituli , popolazione che abitava la estrema della nostra
penisola, la regione a sud dell’odierna Catanzaro, che adoravano il simulacro di
un vitello. Il nome significa “abitanti della terra dei vitelli”.
Antioco di Siracusa nel V secolo a. C. così scriveva: “L’intiera terra fra i due
golfi di mari, il Nepetinico [S. Eufemia] e lo Scilletinico [Squillace]. “Tutta
quella costa d’Europa prese nome d’Italia, la quale si stende dal golfo
scilletico al lametico; che sono due punti a mezza giornata di cammino l’uno
dall’altro” (Aristotele, Politica, VII, 9, 2) Verso il 540 a.C., la
parte estrema della nostra penisola compresa tra il fiume Lao, lo stretto di
Messina e Metaponto, si chiamava Italia. Il nome Italia si estese a tutta la
Bruzia (una parte dell’odierna Calabria), alla Lucania, all’Apulia, e alla
Campania e a tutto il paese assoggettato ai Romani fino al Rubicone. Il nome
Italia assume valore nazionale circa un secolo avanti Cristo.(B.
Cimino laveritadininconaco.altervista-
lorigine-del-nome-italia)
Per Studiarapido.it la
nostra nazione prima di chiamarsi “Italia”, nella parte meridionale era chiamata
dai Greci Esperia, Ausonia ed Enotria. Sull’etimologia
del nome Italia le tesi più avvalorate sono due: il nome Italia deriverebbe dal
re Italo, re degli Enotri che avrebbe regnato nei tempi antichi su gran parte
della Calabria; altri studiosi sostengono che il termine Italia derivi
dall’osco viteliu. Così i Greci identificavano i
Vituli, un popolo che risiedeva nei pressi dell’odierna Catanzaro. Per
l’Enciclopedia Treccani : secondo
studiosi moderni, Italia significherebbe «terra degli Itali» una popolazione
italica che aveva per totem il vitello. Il nome designava dapprima l’estremità
meridionale della Calabria; più tardi (Erodoto) si estese fino a
Metaponto e Taranto; poi, nel 3° sec. a.C., alla Campania; poco dopo a tutta la
penisola fino alla catena alpina (Polibio e Catone).
La sanzione ufficiale del nome si ebbe con Ottaviano nel 42 a.C.
Matilde Paoli per l’Accademia della Crusca cita Carla Marcato che nel suo “nomi
di persona, nomi di luogo “(Il Mulino, Bologna, 2009, p. 138), scrive: «Italia è
un nome di tradizione classica con riferimento all’estremità meridionale della
Calabria; si estende poi alla penisola con l’avanzarsi della conquista romana. La
sanzione ufficiale del nome si ha con Ottaviano
nel 42 a.C. e Diocleziano rende Italia anche Sicilia, Sardegna e
Corsica (III d.c.). Le
interpretazioni leggendarie raccontano del principe Italo, l’eroe eponimo che
avrebbe dominato il Sud della penisola. Scrive Geopop.it.:
Italo o “vitulus” secondo gli storici Tucidide e Antioco di Siracusa,
ripresi in seguito da Aristotele, Virgilio e Strabone , in un momento
imprecisato dell’età del ferro ,avrebbe conquistato la parte centro-meridionale
dell’attuale regione Calabria, assegnandole il nome Italia. Secondo altri autori
antichi e moderni, il nome Italia deriverebbe dall’antica parola “vitello” (viteliu
in osco, vitlu in umbro, vitulus in latino),per la diffusa presenza di bovini
nell’antica Calabria.
Da Italo Re degli Enotri deriverebbe il nome Italia dato prima alla regione del
suo regno (quasi tutta la Calabria ad esclusione della zona settentrionale) e
poi a tutta la penisola (fino alle attuali regioni di Toscana e Marche), come
narrano Tucidide, Aristotele, Antioco di Siracusa e Strabone. Re Italo convertì
gli Enotri da popolo nomade in stanziale, stabilendoli nell’attuale istmo dei
due Mari, compreso tra il golfo di Squillace a est e il Golfo di Sant’Eufemia a
ovest. La
capitale del suo regno, secondo Strabone, era Pandosia Bruzia, oggi
probabilmente corrispondente alla città di Acri.
Riporta Strabone, dei confini dell’Italia parlava già Antioco di Siracusa (V
secolo a.C.) nell’opera Sull’Italia , che la identificava con l’antica
Enotria.Con la conquista romana dei secoli successivi si estese fino alle Alpi,
la Liguria e l’Istria fino a Pola. Tutti i suoi abitanti furono considerati
Italici e Romani.
Varrone citando Timeo e Pisone, fa derivare la parola Italia dai vitelli (Italia
a Vitulis),dalla Calabria al Salento.
Nei tempi antichi le terre dell’attuale Calabria erano conosciute come Italia. I
Greci indicarono l’origine del nome in Ouitoulìa, dal vocabolo Italòi (plurale
di Italòs), il greco italòs infatti è di derivazione italica, “toro” appunto.
Terra dei Vituli” o “terra dei tori”. In Calabria troviamo: Tauriana di Palmi e
Gioia Tauro, Taurianova etc.
Virgilio scriveva : «Dagli Enotri cólta, prima Enotria nomossi: or, com’è fama,
preso d’Italo il nome, Italia è detta.» (Virgilio, Eneide III, 165)
Per lo storico Silvestri
Italia avrebbe in origine significato «terra del tramonto infuocato» (ovvero
«terra d’occidente»), o «terra fumante».
Dionigi di Alicarnasso (I, 35) ricorda che il nome Italia, secondo Antioco di
Siracusa, deriva dal re Italo, che ridusse sotto il suo potere l’area
compresa tra il golfo napetino e scilletico.
Il sito
istituzionale del Comune di Catanzaro tratta l’argomento : il nome Italia deriva
dal vocabolo Italói, una popolazione che abitava nella punta estrema
della nostra penisola, nei pressi dell’odierna Catanzaro. Il nome significa
“abitanti della terra dei vitelli”. Antioco
di Siracusa nel V secolo a. C. così scriveva: “L’intiera terra fra i due golfi
di mari, il Nepetinico [S. Eufemia] e lo Scilletinico [Squillace).
Dionigi di Alicarnasso (Antichità Romane,I,11-12) recita “Col volger
degli anni fu detta Italia per un uomo potentissimo, Italo nominato… uomo destro
e filosofo, il quale convincendo molti popoli col dire e molti colla forza,
ridusse in poter suo quanto v’è tra ‘l golfo Nepetinico [S. Eufemia] e lo
Scilletinico [Squillace]: e quel tratto fu il primo che Italia da Italo si
dicesse. […] divenuto più forte, fece che molti altri gli ubbidissero……“. “Tutta
quella costa d’Europa prese nome d’Italia, la quale si stende dal golfo
scilletico al lametico; che sono due punti a mezza giornata di cammino l’uno
dall’altro” (Aristotele, Politica, VII, 9, 2)
Dal sito Comune Catanzaro.it si legge ancora di Virgilio
: «Una parte d’Europa è, che da’ Greci si disse Esperia, antica,
bellicosa e fertil terra…..or, com’è fama, preso d’Italo il nome, Italia è
detta. Questa è la terra destinata a noi» [Eneide,
III, versi 286-291].
Giampiero Scarpino
Il re Italo : Esistono varie leggende sul
personaggio di Italo, vissuto, secondo il mito, 16 generazioni
prima della guerra di Troia. Da lui deriverebbe il nome Italia,
dato prima alla regione corrispondente al suo regno, ovvero
quasi tutta la Calabria in particolare nelle terre dell'istmo di
Catanzaro ad esclusione della zona settentrionale, e poi esteso
a tutta la penisola, come riporta Tucidide:
«quella regione fu chiamata
Italia da Italo, re arcade»
Narra Aristotele:
«Divenne re dell'Enotria un
certo Italo, dal quale si sarebbero chiamati, cambiando
nome, Itali invece che Enotri. Dicono anche che questo
Italo abbia trasformato gli Enotri, da nomadi che erano,
in agricoltori e che abbia anche dato ad essi altre
leggi, e per primo istituito i sissizi.
Per questa ragione ancora oggi alcune delle popolazioni
che discendono da lui praticano i sissizi e osservano
alcune sue leggi»
(Aristotele, Politica,
VII, 9, 2)
e ancora:
«Italo, re degli Enotri,
da lui in seguito presero il nome di Itali e Italìa
l'estrema propaggine delle coste europee delimitata a
Nord dai golfi [di Squillace e di S.Eufemia], di lui
dicono che abbia fatto degli Enotri,
da nomadi che erano degli agricoltori stabili, e che
abbia imposto loro nuove leggi, istituendo tra l'altro
per primo le sissizie»
(Aristotele, Politica, VII, 10, 2-3)
Aristotele cita dunque Italo, re
degli Enotri, che diede a questi ultimi il nome di Itali e ne
fece, da popolo nomade, un popolo stabile, che si stanziò
nell'estremo sud dell'odierna penisola italiana, l'attuale
Calabria meridionale, dalla punta di Melito sino
all'istmo
di Catanzaro delimitato ad oriente dal Golfo
di Squillace e ad occidente dal Golfo
di Sant'Eufemia, ovvero parte delle province di Catanzaro, Vibo
Valentia fino ad arrivare a Reggio
Calabria.
Antioco di Siracusa nel V secolo a.C. invece così scriveva:
«L'intera terra fra i due
golfi di mari, il Nepetinico [S. Eufemia] e lo
Scilletinico [Squillace], fu ridotta sotto il potere di
un uomo buono e saggio, che convinse i vicini, gli uni
con le parole, gli altri con la forza. Questo uomo si
chiamò Italo che denominò per primo questa terra Italia.
E quando Italo si fu impadronito di questa terra
dell'istmo, ed aveva molte genti che gli erano
sottomesse, subito pretese anche i territori confinanti
e pose sotto la sua dominazione molte città»
A confermare il tutto furono, tra
gli altri, anche Dionigi (o Dionisio) di Alicarnasso e Aristotele.
Re Italo allargò il suo dominio dall'istmo di Catanzaro su un
più un vasto territorio compreso fra l’attuale Calabria e
l’asse Metaponto-Posidonia (dalla
foce del Bradano alla
foce del Sele).
“Col volger degli anni fu detta
Italia per un uomo potentissimo, Italo nominato. […] uomo
destro e filosofo, il quale convincendo molti popoli col dire e
molti colla forza, ridusse in poter suo quanto v’è tra ‘l golfo
Nepetinico [S. Eufemia] e lo Scilletinico [Squillace]: e
quel tratto fu il primo che Italia da Italo si dicesse. […] divenuto
più forte, fece che molti altri gli ubbidissero; perocché mise
il cuore su’ confinanti, e ne prese molte città“. (Dionigi
di Alicarnasso, Antichità romane, I, 11 – 12)
“Antica sembra essere anche
l’istituzione dei sissizi, quelli di Creta risalendo al regno di
Minosse, ad epoca molto più antica invece quelli d’Italia.
Dicono infatti gli esperti delle popolazioni che vivono lì, che
divenne re dell’Enotria un certo Italo, dal quale si sarebbero
chiamati, cambiando nome, Itali invece che Enotri. Dicono anche
che questo Italo abbia trasformato gli Enotri, da nomadi che
erano, in agricoltori e che abbia anche dato ad essi altre
leggi, e per primo istituito i sissizi. Per questa ragione
ancora oggi alcune delle popolazioni che discendono da lui
praticano i sissizi e osservano alcune sue leggi; onde ne
seguì che gli Enotri, cangiato nome, indi innanzi si chiamarono
Itali, e che tutta quella costa d’Europa prese nome d’Italia, la
quale si stende dal golfo scilletico al lametico; che sono due
punti a mezza giornata di cammino l’uno dall’altro” (Aristotele,
Politica, VII, 9, 2)
Così come anche Virgilio nella
sua celebre Eneide e Strabone ricordano
che nelle terre dell’istmo di Catanzaro nacque il nome Italia:
«Una parte d’Europa è, che da’
Greci
si disse Esperia, antica,
bellicosa
e fertil terra. Da gli Enotri
colta
prima Enotria nomossi: or, com’è
fama,
preso d’Italo il nome, Italia è
detta.
Questa è la terra destinata a
noi»
[Eneide, III, versi 286-291].
«Antioco, nel suo Libro
dell’Italia scrive che questa era chiamata Italia, e che quest’è
quella, ch’è descritta da lui, la quale anticamente s’addimandava
Enotria.[…] E di più, che nei tempi passati, quelli soli
si chiamavano Enotri, e Italiani, ch’erano dentro dell’istmo [di
Catanzaro], …, il qual’istmo è largo centosessanta stadi tra
i due golfi, cioè l’Ipponiate (da Antioco chiamato Napitino) e
il Scilletico»
[Prima parte della Geografia di
Strabone]
Secondo Strabone,
Italo fu il fondatore di Pandosia
Bruzia, la capitale del suo Regno, probabilmente da
identificare con la città odierna di Acri.
È da presumere che re Italo regnasse su Pandosia
Bruzia e sul nord dell'attuale Calabria,
oltre che sulla zona jonica, anche se non è da escludere che il
dominio degli Enotri comprendesse
tutta le odierne regioni Calabria e Basilicata.
Ulteriori riferimenti a Italo e alla sua storia leggendaria si
possono trovare nell'Eneide di Virgilio.
Esistono varie leggende sul
personaggio di Italo, re degli Enotri che,
secondo il mito, sarebbe vissuto 16 generazioni prima della
guerra di Troia: da lui deriverebbe il nome "Italia". Dato prima
alla regione corrispondente al suo regno, ovvero quasi tutta la Calabria ad
esclusione della zona settentrionale, il nome Italia si estese
successivamente a tutta la penisola (fino alle attuali regioni
di Toscana e Marche)
come narrano Tucidide, Aristotele, Antioco
di Siracusa e Strabone.
Re Italo convertì gli Enotri da popolo nomade a stanziale,
stabilendoli nell'estrema propaggine delle coste europee, ovvero
quella che oggi è la Calabria
meridionale.
IL nome Italus è stato dato
a un esemplare di pino
loricato presente nel Parco
del Pollino, considerato il più antico albero vivente d'ItaliaLa
regione, che ora chiamasi Italia, anticamente tennero gli Enotri; un
certo tempo il loro re era Italo, e allora mutarono il
loro nome in Itali; succedendo ad Italo Morgete,
furono detti Morgeti;
dopo venne un Siculo,
che divise le genti, che furono quindi Siculi e
Morgeti; e Itali furono quelli che erano Enotri (Dionigi
Alicarnasso 1.12)