Fr. Gabriele Maria Allegra è un frate che si è dedicato con
impegno all'evangelizzazione della Cina; ha tradotto la Bibbia in cinese, per
dare ai cristiani della Cina la possibilità di conoscere la Parola di Dio.Il 29
settembre 2012 nella Cattedrale di Acireale è stato officiato il rito della
beatificazione a dieci anni dal riconoscimento ufficiale del miracolo (2002)
firmato da Giovanni Paolo II. Padre Gabriele nasce nel 1907 a San Giovanni la
Punta da famiglia povera. Entra nei francescani e dopo la formazione fu mandato
a Roma a completare gli studi. Fu ordinato sacerdote nel 1930. A soli 24
anni,nel settembre successivo lascia l’Italia e si imbarca da Brindisi per la
Cina. Lo accompagnava l’ intenzione di tradurre la Bibbia in cinese. Arrivato in
Cina inizia lo studio della lingua locale con tanta passione che dopo pochi mesi
era già capace di esercitare il suo apostolato in mezzo al popolo. Conoscerà
tanto bene la lingua cinese che fu tra gli stessi cinesi, maestro tra i maestri.
Verso la fine del 1932 venne nominato rettore del Seminario Minore di Heng Yang.
Era solito chiedere al Signore quattro cose: la sapienza, la santità,
l’apostolato e il martirio. Fra Gabriele nella sua vita ha davvero incarnato
l’ideale del vero Frate minore. San Bonaventura lo descrive dotto, umile, pio e
travolgente di zelo. Con un buon bagaglio culturale (conosceva e parlava
l’inglese, il francese, lo spagnolo, il tedesco; e tra le lingue bibliche il
greco, il siriaco e l’aramaico), iniziò da solo la versione della Sacra
Scrittura nei primi anni di esperienza missionaria. Nel 1941 la prima stesura
poteva dirsi compiuta. Creò con la collaborazione di altri lo Studio Biblico
Francescano che rimase a Pechino fino al 1945 poi ad Hong kong. Fra Gabriele
amava chiamare questo periodo dello studio a Pechino il “Rivotorto e la
Porziuncola” della sua vita: per la semplicità, le difficoltà, la povertà, che
rendevano il lavoro spesso estenuante. Nel 1946 uscì il primo volume dei Salmi,
cui faranno seguito altri 11 volumi per complessive 10.000 pagine, corredate di
un commentario ricchissimo ed aggiornato e di note critiche di grande valore
scientifico. La traduzione della Bibbia dai testi originali in lingua cinese
comportò grandi sacrifici: era necessario creare vocaboli nuovi, per esprimere
concetti fino ad allora sconosciuti alla lingua e alla mentalità cinese. Il
merito del Beato sta che con la traduzione non ha scritto una Teologia cinese,
ma ha messo i Cinesi in condizione di scrivere una loro Teologia. Il suo grande
merito è stato quello di aver anticipato profeticamente un orientamento che
emergerà soltanto dopo il Concilio Vaticano II. Per farci un’idea di ciò che
significa l’opera di padre Allegra nella Cina di oggi, basta citare quanto hanno
affermato alcune grandi personalità. Mons. Yupin, Arcivescovo di Nanchino
affermava: “la traduzione della Bibbia è l’opera più grande compiuta in Cina
dalla Chiesa Cattolica. La storia della Cina, d’ora innanzi, si potrà dividere
in due periodi: prima e dopo la versione della Bibbia fatta dai Francescani”. Il
Direttore della Biblioteca Nazionale di Taipeh esalta la sua opera: “Tutti
ammirano quanto i monaci Buddisti hanno fatto in Cina per l’introduzione e la
versione dei loro libri sacri; ma quanto hanno fatto i Francescani per la
versione della Bibbia, specialmente con il Commentario, è di gran lunga
superiore”. Molti Pontefici hanno apprezzato e incoraggiato fr. Gabriele , da
Pio XI a Pio XII, a Giovanni XXIII che così disse “l’attività dello studio
biblico di Hong Kong, di cui è stato ed è animatore padre Gabriele Allegra, è
uno degli aspetti più validi nell’apostolato odierno della Chiesa nell’Estremo
Oriente”. Nel 1955 da parte del Pontificium Antonianum gli viene conferita la
Laurea in Teologia ad honorem. Alla versione della Bibbia, che rimane l’opera
fondamentale, hanno fatto seguito l’edizione popolare prima dei Vangeli in
oltre 60.000 copie , il Nuovo Testamento, ed infine tutta la Bibbia in un solo
volume. Tradusse in italiano sonetti di autori cinesi, scrisse le sue memorie
autobiografiche e compose un commento teologico sulla Divina Commedia con un
lavoro apprezzato dal centro di studi danteschi di Ravenna. Fra Gabriele non è
solo un uomo di studio ma innanzi tutto un Frate Minore, umile, dal cuore
grande, aperto ad ogni miseria fisica e morale. Si accostava teneramente alle
anime e tutte hanno riacquistato la fede o la speranza in ogni parte del mondo.
Parlava con semplicità come voleva san Francesco. Parlava agli umili e ai dotti
e nutriva un grande amore per i lebbrosi. Stava giornate intere con loro quando
era libero. La sua santità è stata straordinariamente ordinaria, tenuta
accuratamente nascosta. Faceva le cose ordinarie in modo straordinario. Esercitò
le virtù teologali e cardinali in modo eroico. Si legge nel “Decreto Pontificio
sulle virtù”: «osservò con somma fedeltà la Regola Francescana e i voti». Verso
la Vergine Santa nutriva un amore filiale, tenero e affettuoso. Dialogava con
lei pregandola sempre: sotto la sua protezione aveva posto lo Studio Biblico.
Amò e servì la Chiesa con generosità e perseveranza. Compiva le sue pratiche di
pietà con naturalezza e tanta umiltà. Lo caratterizzava la semplicità
francescana a cui fu sempre fedele; era trasparente e lineare. Secondo fr.
Gabriele due erano i mezzi per stare sempre vicini a Dio: la preghiera e la
scienza come ricerca.
Fra Gabriele Allegra è morto a Hong Kong il 26 gennaio 1976. Nel 1986 il suo
corpo fu trasferito ad Acireale, nella chiesa francescana di san Biagio,
diventata mèta di tanti pellegrinaggi. Avviato subito dopo la morte il processo
di beatificazione si è nel 2002, quando Giovanni Paolo II ha firmato il decreto.
cazione. Guardiamo fra Gabriele non soltanto come il santo cui rivolgersi per
implorare grazie, ma come un fratello, un modello di vita cui poterci ispirare
per rivedere i nostri comportamenti, in nostri rapporti con Dio e con gli
uomini, i nostri interessi culturali; chiediamo a lui come vivere la fedeltà, la
ricerca della verità, la carità, il distacco dalle cose e tutte le altre virtù
cristiane.