Essere Santi con i Santi : “Bernardo da Quintavalle e Luca Belludi
Nell’interessante e bellissimo libro dal titolo “Chiara scrive ad Agnese “
l’autore, il sacerdote cappuccino Samuele Duranti, cita una frase del filosofo e
teologo Russo Pavel Endokimov : “Dio ha pensato all’uomo non al singolare e
neanche al plurale, ma al duale”. Duranti fa notare come “ nel peccato ci fu una
coppia, Adamo ed Eva ; nella redenzione Dio associò una donna, Maria, a Gesù;
nella storia della salvezza incontriamo molte coppie di Santi tra cui Crisostomo
ed Olimpia, Benedetto e Scolastica, Giovanni della Croce e Teresa di Gesù,
Giovanni Bosco e Maria Mazzarello, Francesco e Chiara”. Conclude lo scrittore
cappuccino : “ ad imprese grandi sono chiamate persone grandi”. Partendo da
questo scritto un pensiero va al mondo Francescano e a due Santi : Francesco
d’Assisi ed Antonio da Padova. La citazione di Samuele Duranti e Pavel
Endokimov, questo “duale” voluto da Dio, alcuni Santi come Francesco e Antonio
lo trasmettono a noi come “duale maschile”. San Francesco richiama la figura di
Bernardo da Quintavalle, Sant’ Antonio quella di Luca Belludi.
Nato in Assisi negli ultimi decenni del secolo XII, Bernardo compagno d’infanzia
di Francesco, dal ritorno dalle crociate, si mise al suo seguito e diviene il
primo compagno del santo e « prima plantula » dell'Ordine dei frati Minori.
Francesco aveva rinnegato genitori e ricchezza e si era ritirato a San Damiano
in preghiera ricostruendo la splendida chiesetta dove gli aveva parlato il
Crocifisso. Bernardo di ritorno dalle crociate, si innamora della sua scelta e
con lui è tra i primi undici frati Minori che vanno da Papa Innocenzo III per
l'approvazione della regola ; diventa da subito il compagno più fidato di San
Francesco, vive con lui la povertà e le preghiere, l’amore per il Signore e i
primi miracoli . Bellissima la “chiamata” di Bernardo . Scrive il biografo
Tommaso da Celano nella vita seconda di San Francesco : "Bernardo, cittadino di
Assisi che diverrà figlio di perfezione, volendo seguire il servo di Dio nel
disprezzo totale del mondo, lo scongiurò umilmente di dargli il suo consiglio:
“Padre, se uno dopo avere a lungo goduto dei beni di qualche signore, non li
volesse più tenere, cosa dovrebbe farne per agire nel modo più perfetto?”
Rispose l’uomo di Dio: “Deve restituirli tutti al padrone, da cui li ha
ricevuti”. E Bernardo: “So che quanto possiedo mi è stato dato da Dio sono
pronto a restituirgli tutto”. Replicò il Santo: “Se vuoi comprovare coi fatti
quanto dici, appena sarà giorno, entriamo in chiesa, prendiamo il libro del
Vangelo e chiediamo consiglio a Cristo”. Venuto il mattino, entrano in una
chiesa e, dopo aver pregato devotamente, aprono il libro del Vangelo, disposti
ad attuare il primo consiglio che si offra loro. Aprono il libro, e il suo
consiglio Cristo lo manifesta con queste parole: “Se vuoi essere perfetto, va’,
vendi quanto possiedi e dallo ai poveri” (Mt 19,21). Ripetono il gesto, e si
presenta il passo: “Non prendete nulla per il viaggio” (Lc 9,3). Ancora una
terza volta, e leggono: “Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso” (Lc
9,23).
Senza indugio Bernardo eseguì tutto e molti altri ne seguirono l’esempio
rinnovando la propria vita."
Frate Bernardo secondo una fonte denominata Anonimo Perugino vendette tutte le
cose che possedeva, ricavandone molto denaro che distribuì ai poveri della
città. Bernardo visse con slancio in umiltà e nel servizio la sua vocazione
francescana incarnando Gesù Cristo assieme a Francesco nella crescita della
famiglia dei frati Minori al servizio di Dio e della Chiesa senza possedere
nulla, in povertà e perfetta letizia e fu uno dei compagni prediletti e santi
nella testimonianza del Vangelo.
A Padova il Beato Luca Belludi è stato molto vicino a Sant'Antonio negli ultimi anni della Sua vita ed era con il grande Santo quando questi, ancora giovane rese la Sua bella anima al Creatore. La sua storia è strettamente legata a quella di Antonio, collabora con lui nella predicazione e nell’insegnamento teologico; compagno nei tanti viaggi è testimone dei prodigi compiuti dal Santo e dei suoi doni soprannaturali. Erede del Santo Taumaturgo è instancabile nel divulgare la parola di Dio. E’ descritto dai biografi quale "predicatore rarissimo in parole, dottrina et opere" e ancora "nella dottrina e vita poco dissimile dal suo Maestro". Della nobile famiglia dei Belludi di Padova, Luca nasce intorno al 1200; entra nell’Ordine Francescano a 25 anni e, secondo la tradizione, viene vestito del saio dallo stesso san Francesco. Studia all’ Università di Padova ed è ordinato sacerdote nel 1227, anno in cui incontra il suo Santo maestro, del quale diviene compagno indivisibile degli ultimi quattro anni di vita, meritandosi il titolo di Luca di Sant’Antonio. Lo aiuta nella stesura dei Sermones e ne segue l’esempio impegnandosi energicamente nella liberazione di Padova dal tiranno Ezzelino con la predicazione e la preghiera. Con l’intervento in sogno di Sant’Antonio, Padova fu liberata dal tiranno (20 giugno 1256). Fu Guardiano della Basilica di Padova e della comunità dei frati. Muore il 17 febbraio 1286 e le sue spoglie sono deposte nella stessa urna contenente quelle di Antonio. Dal 1971 riposa nella cappella che porta il suo nome. E’ invocato con grande fiducia dagli studenti per il buon esito degli esami. La figura di questo “importante” Beato la possiamo conoscere meglio dalla pagina presente sul sito “amici francescani”, http://www.amicifrancescani.it/belludi.htm Questa la bellezza del “duale” per raggiungere la Santità. Un po’ come l’unione che fa la forza, una unione che ha creato la forza della santità perché per formare un santo ci vuole un ambiente santo e ricco di illuminati nella totale sequela del Signore. Bernardo e Luca sono stati quasi una bilocazione costante di Francesco e Antonio, due esempi di saggezza, due compagni ispirati dallo Spirito Santo a totale dedizione, protezione e servizio dei due Santi e delle loro comunità, per raggiungere una vita di perfezione nella esatta testimonianza della loro vocazione e della “chiamata” del Signore.
Giampiero Scarpino