San Giovanni in Fiore è un paese ricco di testimonianze storiche, soprattutto religiose (dall'abbazia alle numerose chiese che hanno ospitato alcuni fra i maggiori artisti calabresi del Settecento), ma anche civili, con la realizzazione dei numerosi palazzi signorili settecenteschi ancora esistenti.
San Giovanni in Fiore, che deve la sua fondazione a una comunità monastica, è un attivo centro religioso calabrese, merito soprattutto dell'Abbazia Florense, ma anche delle altre chiese storiche della comunità, realizzate quando la cittadina divenne "civica" e l'Abbazia venne affidata in commenda agli abati. Dopo questo avvenimento storico, il centro cittadino è stato arricchito di numerose costruzioni religiose ed è l'area urbana nella quale sono presenti i maggiori edifici di culto, alcuni dei quali concentrati in poche decine di metri del primo nucleo urbano che si sviluppò.
Le chiese più importanti dal punto di vista storico ed artistico si trovano tutte nel centro storico ad eccezione del convento dei Padri Cappuccini che venne edificato fuori dall'allora contesto urbano su un colle un tempo isolato, e del monastero dei Tre Fanciulli che sorge fuori dal paese, in località ’A Patia.
L'abbazia Florense, attorno alla quale sorse il primo nucleo abitato, è la costruzione ecclesiastica più grande e l'unica rimasta del complesso di "domus religionis" organizzato e previsto dall'abate Gioacchino da Fiore, che ne tracciò pure uno schema simbolico nella tavola XII del suo Liber Figurarum. L'abbazia Florense fu fatta costruire, presso la confluenza dei fiumi Arvo e Neto, dall'abate Matteo I, successore di Gioacchino, dopo la morte del maestro (30 marzo 1202). I lavori iniziarono nel 1214 e terminarono nel 1234, eseguendo le indicazioni lasciate da Gioacchino da Fiore, che voleva realizzare proprio in quel preciso luogo una casa religiosa per gli "spiriti contemplanti". Da qui la dedica dell'abbazia a San Giovanni Battista, il santo eremita col dono della profezia e della contemplazione. Dal santo patrono dell'abbazia il paese prese poi il suo nome, nel 1530, quando fu costituito "casale civico" da un editto dell'imperatore Carlo V. Nonostante i molti rimaneggiamenti, l'abbazia florense conserva l'austerità dello stile romanico. Sulla facciata presenta un portale in stile gotico formato da fasci di sottili colonne, con capitelli decorati da palmette e foglie, databile intorno all'anno 1220. In corrispondenza dell'altare maggiore si trova la cripta che custodisce l'urna contenente le spoglie di Gioacchino da Fiore, e la nicchia sepolcrale. L'abbazia, negli ultimi anni è stata sotto i riflettori della cronaca, poiché gli ultimi ingenti lavori di restauro, che avrebbero dovuto riportata al suo originario splendore, sono stati inizialmente bloccati dalla questura, con provvedimento di sequestro dell'area lavori, e poi riappaltati dopo il provvedimento di dissequestro. La notizia dei lavori e del sequestro dell'abbazia giunsero fino al Parlamento.
San Giovanni in Fiore non è particolarmente ricca di piazze; le principali sono quelle storiche, vicino ai luoghi di culto, mentre l'unica piazza realizzata secondo un disegno urbanistico più complesso, sembra sia quella antistante la Casa Comunale. Queste sono: